CORONAVIRUS E FASE 2: LE SFIDE E LE DIFFICOLTÀ DELL’ECONOMIA E DELLE AZIENDE ITALIANE
La crisi economica innescata dalla pandemia di coronavirus potrebbe essere peggiore della Grande Depressione. La parola definitiva viene dal Fondo Monetario Internazionale, precisamente da Gita Gopinath, Economic Counsellor and Director of Research Department dell’Fmi. Il Pil mondiale, quest’anno, potrebbe infatti scendere del 3% .
Il presidente dell’Eurogruppo Mario Centeno sostiene che per invertire questa tendenza economica negativa: “La strada è raddoppiare gli sforzi sulla crescita sostenibile con un piano per la ripresa ampio, che spalmi i costi della crisi nel tempo per tutti gli Stati membri e complementi gli sforzi nazionali.”
Per affrontare la pandemia le aziende dovranno quindi ridisegnare le supply chain, le fabbriche e cambiare il proprio modo di lavorare. Questi sono i punti cardine della ripresa secondo Il Laboratorio Rise dell’università di Brescia (Laboratorio di ricerca del Dipartimento di Ingegneria Meccanica e Industriale, DIMI, che contribuisce all’innovazione dei processi, dei prodotti e dei modelli di business ed aiuta le imprese a diventare più competitive.)
Le filiere produttive dovrebbero diventare meno globali e più locali, per garantire maggiore rapidità, e soprattutto visibilità e controllo. Inoltre, già da tempo il re-shoring e il near-shoring hanno riacquistato forza rispetto al fenomeno dell’off-shoring delle fabbriche verso l’est.
I possibili stop-and-go della domanda e della produzione legati ad eventuali ricadute dei contagi dovrebbero spingere le aziende a disporre di alternative produttive o di fornitura attivabili rapidamente.
Gli uffici e le fabbriche dovranno essere ridisegnate per garantire l’igiene e la distanza degli operatori, così da evitare la propagazione degli agenti patogeni. Inoltre, non è così lontana la possibilità che le grandi fabbriche lasceranno il passo a “minifabbriche” più distribuite sul territorio, basate ad esempio sulle tecnologie “additive”, con un numero di addetti decisamente inferiore.
Infine, lo smart working dovrà diventare parte integrante del modo di lavorare.
Il focus, quindi, è sulle imprese. Occorre ripartire subito, ma in sicurezza e con strategia.
LA RIPARTENZA DEL DISTRETTO INDUSTRIALE CERAMICO
Un settore importante, nel nostro Paese, è quello della ceramica che comprende non solo le aziende ceramiche, ma anche altri importantissimi player come i colorifici ceramici che sono “attori” e partner imprescindibili per la creazione di piastrelle da pavimento e rivestimento di alta qualità.
Questo settore è composto da imprese che realizzano all’estero l’85% del fatturato (5.000 milioni di euro) su mercati però molto competitivi nei quali operano concorrenti spagnoli, polacchi, cechi, turchi, indiani, cinesi, russi ecc. che non hanno limitazioni e possono garantire la pronta soddisfazione della domanda sostituendo i prodotti ceramici italiani. Occorre quindi evitare che l’offerta italiana venga sostituita da quella di concorrenti esteri a causa di ritardi nella ripartenza, perdendo così importantissime quote di mercato.
In quest’ottica il 10 aprile scorso era già stato siglato da Confindustria Ceramica con i sindacati un protocollo nazionale per l’adozione, nei luoghi di lavoro, di misure preventive anti-contagio idonee a garantire la ripresa in sicurezza dell’attività produttiva per iniziare a progettare le procedure per il rientro dei lavoratori nei luoghi di produzione.
A questo si aggiunge il fatto che l’industria ceramica italiana aveva già ottemperato da marzo a tutte le misure richieste con il personale degli uffici già operativo con il telelavoro e più efficaci modalità operative per tutelare gli addetti ai magazzini e i trasportatori nelle fasi di carico della merce, misure che il nuovo Protocollo potenzia in maniera ben più stringente.
LA FASE 2 DI SICER: RIPARTIAMO IN SICUREZZA CON #SicerCare
Se il comparto ceramico si è attivato per ripartire anche Sicer, partner delle aziende ceramiche, ha prontamente reagito per gestire al meglio la fase 2 stilando un protocollo personalizzato.
L’azienda non è mai stata chiusa, la produzione è rimasta attiva, inoltre, è stata prontamente istituito un sistema di assistenza tecnica da remoto per rimanere sempre operativi.
Sono stati organizzati presidi di sicurezza ovunque, sia nella sede di Ubersetto che nella sede produttiva di Torriana.
Il protocollo #SicerCare che l’azienda ha stilato si basa su 4 punti e sul loro rispetto rigoroso: Diagnosi, Distanza, Digitalizzazione e Dispositivi.
L’azienda vuole infatti tutelare al massimo la salute e la sicurezza di dipendenti, famiglie e partners.
Ecco alcuni dei punti cardine:
DIAGNOSI
- Tutti i dipendenti che dovessero manifestare febbre, tosse o sintomi influenzali non dovranno recarsi in azienda, ma contattare il proprio medico.
- Rileviamo la temperatura in ingresso a tutti i lavoratori, ogni mattina e ogni pomeriggio.
- Gli ingressi in azienda saranno scaglionati per evitare assembramenti e, dove possibile, abbiamo predisposto una porta dedicata solo all’entrata e una porta dedicata solo all’uscita.
- È stato costituito in azienda un Comitato per l’applicazione e la verifica delle regole del protocollo di regolamentazione.
DISTANZA
- In tutti gli spazi comuni abbiamo indicato il numero massimo accettabile di persone presenti. L’accesso (comprese le mense aziendali, le aree fumatori e gli spogliatoi) è contingentato di un tempo ridotto di sosta e con il mantenimento della distanza di sicurezza di 1,5 metro.
- Tutte le postazioni lavoro prevedono una distanza di 2 metri l’una dall’altra;
- Abbiamo adottato turni di lavoro per rendere gli ambienti lavorativi meno affollati.
- Sono sospese e annullate tutte le trasferte/viaggi di lavoro nazionali e internazionali, anche se già concordate.
DIGITALIZZAZIONE
- Stiamo adottando la modalità smart working per le attività che lo consentono.
- Stiamo gestendo riunioni e meeting a distanza tramite teleconferenze.
DISPOSITIVI
- Metteremo a disposizione di dipendenti e ospiti mascherine, guanti usa e getta, prodotti sanificanti superfici e gel sanificanti mani.
- Abbiamo proceduto alla sanificazione degli ambienti prima della riapertura del 4 maggio 2020. L’azienda assicura la pulizia giornaliera e la sanificazione periodica dei locali, degli ambienti, delle postazioni di lavoro e delle aree comuni.
Queste misure di sicurezza permetteranno di tutelare non solo le persone, ma anche l’azienda stessa. In questo modo eventuali contagi verranno prontamente identificati e isolati senza dover fermare la normale attività lavorativa. Quest’ultimo aspetto è fondamentale: Sicer vuole ripartire, subito e in sicurezza, senza future “frenate”.
DINAMICITÀ E FLESSIBILITÀ: LA CHIAVE DI VOLTA DI SICER
A causa del lockdown italiano di quasi 2 mesi, necessario per contrastare la pandemia di Covid19, c’è stato un pesante rallentamento del business globale con una fortissima contrazione delle vendite.
Oltre ad accedere agli ammortizzatori sociali per Sicer è stata decisiva la riorganizzazione del proprio modello di business.
Dinamicità e flessibilità sono state, e tutt’ora sono, due caratteristiche fondamentali dell’azienda di Ubersetto che le hanno permesso di reagire al meglio a questa nuova situazione. Nonostante tutto, Sicer è stata infatti in grado di gestire prontamente il cambiamento grazie ad una forte informazione e formazione di tutto il personale, istruito fin da subito sulle nuove procedure.
Non è stato registrato nessun caso di Coronavirus tra i dipendenti di tutte le sedi del mondo. Questo è stato probabilmente anche agevolato dall’immediato inserimento di tutti i DPI (mascherine e guanti, gel disinfettanti) già a fine gennaio, ancora prima del lockdown.
Oggi, grazie protocollo #SicerCare, l’azienda potrà sicuramente portare avanti le proprie attività in assoluta sicurezza.
Oltre alla reattività, condizione imprescindibile per le aziende che vogliano sopravvivere in questo nuovo panorama mondiale, Sicer vanta prodotti e servizi di altissima qualità che i clienti le riconoscono a livello mondiale, insieme ad una forte attenzione all’ambiente e al welfare aziendale.
Il vantaggio competitivo maturato è frutto di una storia lunga 25 anni nel settore della ceramica industriale e della ricerca di un altissimo livello tecnico ed estetico dei prodotti.
Se vincerà la sfida chi sarà capace di cambiare, Sicer sarà sicuramente una delle aziende candidate a superare questa prova e ad uscirne ancora più forte.